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 Il Vangelo tra i saltimbanchi
La Stampa   Lunedì, 18 Dicembre 2000 00:00
 
Salesiani, passionisti e francescani operano tra la gente del circo II Vangelo tra i saltimbanchi C'è anche un sacerdote illusionista Francescani, passionisti, salesiani, sono solo alcune delle Congregazioni religiose che si occupano di evangelizzare la gente del circo e il variegato mondo degli artisti di strada, dai prestigiatori ai saltimbanchi. Ma ci sono anche dei religiosi loro stessi artisti di strada. Padre Maurizio, passionista del convento di San Gabriele, vicino Teramo, è molto conosciuto come cantante e compositore, per attirare i giovani e parlare loro sulla scia della musica rap. Nella Conferenza episcopale italiana, la «cura pastorale» è affidata alla fondazione «Migrantes», che oltre ai problemi specifici dell'immigrazione si prende cura anche di tutti coloro che per motivi di lavoro si mettono in viaggio, circo e artisti di strada compresi. E non a caso, nella fondazione ha un ruolo di primo piano un religioso di quella congregazione fondata nel secolo scorso dal beato Scalabrini con l'incarico di seguire il cammino di fede degli italiani emigrati in cerca di lavoro. Nelle prossime settimane l'arcivescovo di Firenze, il cardinale Piovanelli, celebrerà una messa in un tendone del circo. E potrà contare sulla presenza di tanti sacerdoti, come don Luciano Contini, che dedicano il loro tempo a questo mondo particolare, in cui molto forti sarebbero i valori dell'ospitalità, dell'accoglienza, del rispetto degli altri, alla base del cristianesimo. Tra i francescani e i salesiani, si contano dei sacerdoti che hanno fatto dell'arte del saltimbanco un modo per divertire, divertirsi, avvicinare gli altri ed anche evangelizzare. Come è il caso, a Torino, di don Silvio Mantelli, salesiano, in arte «Mago Sales», che sta appunto per «salesiano», che ha raccontato alla rivista dei Gesuiti italiani. Don Silvio ha creato all'oratorio salesiano Michele Rua, a Torino, un centro, con un teatro, una scuola, un punto vendita di giochi di prestigio e un giornalino chiamato «Sim Sales Bim». «Il centro - spiega - è anche un punto di ritrovo dei maghi. Ci incontriamo ogni giovedì sera. E' un momento importante: ci scambiamo idee, trucchi, senza mai dimenticare l'aspetto religioso. Io sono diventato il loro punto di riferimento spirituale». La passione gli è venuta a 14 anni forse perché - precisa - «sono molto timido e in questo modo ho capito che sarei riuscito a esprimermi». In seminario, invece, l'accoglienza non è stata delle migliori, almeno all'inizio. I superiori erano perplessi. «Era inusuale - ricorda - che in seminario qualcuno facesse giochi di prestigio. Ma presto cambiarono idea. Feci capire che non c'era nulla di male nei nostri giochi, anzi c'era solo da divertirsi. Se all'inizio erano scettici, poi si convinsero al punto tale che mi permisero di fare un primo spettacolo addirittura nel seminario di Foglizzo, dove stavo completando i miei studi». Durante gli intervalli, nei vari spettacoli messi in scena nelle località più disparate d'Italia, don Silvio lancia il suo appello: «Fate questa magia per i bambini del mondo, bastano mille lire al giorno. E le offerte immancabilmente arrivano. La gente non è fredda e indifferente, come si vuol far credere. Anzi, dona con piacere. A patto che abbia la certezza che i soldi non siano sprecati». La gente dona a tal punto che il salesiano raccoglie 400 milioni all'anno, indirizzati a progetti di adozione a distanza attraverso le missioni, in Asia, Africa, America Latina: dalle Filippine alla Cambogia, dall'Uganda al Brasile e alla Colombia. Per «Mago Sales» è un'occasione per far divertire anche i bambini di quei Paesi. «Dai bambini imparo moltissimo - ammette - e anche quando la lingua ci divide, io ho dalla mia parte la magia, che è uno strumento efficacissimo attraverso il quale parlare al loro cuore e mettermi in comunicazione con loro». Indimenticabile l'incontro con Madre Teresa di Calcutta, che don Silvio racconta così. «Le portavo le offerte di una scuola di Como, le chiesi di poter fare uno spettacolo nella sua comunità a Calcutta. Accettò di buon grado e durante lo spettacolo si divertì moltissimo. Da quel momento diventò la mia migliore agente in Asia. Mi procurava spettacoli e io portavo loro le offerte che riuscivo a raccogliere». Del resto, anche don Bosco, fondatore dei salesiani, è sempre stato vicinissimo al mondo della strada, al punto da praticare in gioventù l'arte dei giocolieri.

Il Vangelo tra i saltimbanchi

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