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 Un mago in missione speciale
Continenti   Venerdì, 02 Febbraio 1996 00:00
 
Da un poema tradizionale Yorubà (Nigeria): "Bambini della casa, vecchi della casa, uomini, donne, giovani e vecchi, chiunque vede un bambino appena nato deve essere contento. Io sono un bambino appena nato: venite a giocare con me". Sales, il fascino allegro della magia I suoi spettacoli di trasformismo e di magia, ricchi di Humour e di effetti scenici coinvolgenti hanno ormai divertito e stupito centinaia di migliaia di bambini. Se anche voi volete essere affascinati dai suoi personaggi e dalle sue magie, invitatelo ad animare una vostra festa. Lo aiuterete a realizzare il suo sogno: divertire tutti i bambini possibili della terra. Il suo teatro magico ha una durata di circa due ore e può essere allestito all'aperto o al chiuso, in un teatro, un salone o una palestra, pratica mente ovunque voi vogliate. Essendo un teatro per ragazzi, viene proposto a parrocchie, pro loco, oratori, scuole e organizzazioni giovanili. Per la promozione pubblicitaria verranno inviati manifesti e locandine a colori. Non vi resta che telefonare al Mago Sales. Se non sarà già impegnato in qualche missione lontana, lo vedrete arrivare con i suoi collaboratori e con molte valigie piene di sogni e di magie. Il ricavato di ogni spettacolo verrà destinato ai bambini delle missioni. Sales, un mago in missione speciale Mago Merluzzo, domatore di leoni, Sherlock Holmes, clown, fantasma, pirata, sono alcuni dei mille volti dietro cui si nasconde questo signore di mezza età con un paio di furbi occhialini tondi, ma con una gran voglia di incantare e divertire i bambini. Si fa chiamare mago Sales, ma in realtà è don Silvio Mantelli, un prete salesiano che ha scelto di realizzare i principi di Don Bosco divertendo ragazzi e adulti con giochi di prestigio, illusioni e spettacoli di animazione. Dopo anni di onorata "carriera" in Italia, ha messo trucchi, costumi, bacchetta e cilindro magico in due grosse valigie ed è partito a portare il suo spettacolo in giro per il mondo. Ha fatto ridere le timide ragazzine delle Ande boliviane, ha divertito i ragazzi delle favelas brasiliane ha trascinato nel gioco i vivaci bambini dei villaggi africani in Nigeria, Kenia, Madagascar. Ultimamente ha allietato intere scolaresche delle Filippine e ha affascinato migliaia di giovani nelle missioni di Macao, di Hong Kong, dell'Indonesia. Prossimamente sarà in India e in Vietnam. I1 suo è uno spettacolo nello spettacolo, perché è magia a servizio dei bambini, che sanno essere i migliori attori del mondo. Così anche i grandi ne restano affascinati. La Magia al servizio della catechesi Siamo in una parrocchia di un quartiere popolare di Torino, e precisamente in un'aula piena zeppa di ragazzi, tutti attenti alla lezione di catechismo tenuta da un simpatico quanto originale insegnante: don Silvio Mantelli... in arte mago Sales. E la lezione ha subito inizio: dalle tasche, dai capelli, dalle pieghe dei vestiti degli ignari ragazzi escono una ad una monetane sonanti. Sembra che dove passano le mani dell'animatore tutto si trasformi in oro e quelle mani pare diano corpo ad una avidità ormai radicata difficile da spazzar via.Così il mago Sales si immagina e presenta Zaccheo, personaggio evangelico dal dubbio passato; così questa figura rivive in modo "magico" perché il rapporto con i ragazzi sia veramente fruttuoso. E’ questa una delle scena attraverso cui il mago Sales avvicina il Vangelo al suo pubblico di ragazzi. Un'idea quanto meno originale: mettere al servizio della catechesi effetti scenici di magia e giochi di prestigio. E’ un po' il problema di tutti i catechisti e i catechismi: come mediare in modo convincente e avvincente, senza però tradirlo, quel messaggio di salvezza che per secoli ha trovato nella parola scritta e orale, lo strumento più consono; poi sono venute le immagini, foto-diapomontaggi, film, videocassette; tutti strumenti per conseguire l'unico scopo. La proposta del mago Sales si inserisce esattamente in questa ricerca metodologica: "Sul palcoscenico - dice - l'oggetto si anima, dialoga: mille fiori possono sbocciare tra le mani ed essere rappresentazione plastica della parabola del seminatore. Due anelli di duro metallo si intrecciano indissolubilmente... segno di un amore umano e sacramentale tra due creature, capace di sfidare ogni difficoltà. Ancora: due o più fazzoletti fortemente annodati tra di loro sono avvolti da un bianco involucro di seta... segno della grazia divina, e subito appaiono sciolti da ogni legame, liberi e liberanti. Originale è la proposta, come originale è il mago; in realtà si tratta di un sacerdote salesiano, don Silvio Mantelli, da vent'anni ormai impegnato sul fronte della magia da palcoscenico. "Il mago Sales è anche e soprattutto un prete", ci tiene a dire e a chiarire subito. Nel suo studio in Torino al 37 di via Paisiello, presso l'istituto salesiano M. Rua, troneggia un ritratto di Don Bosco, patrono dei prestigiatori, mentre le sue parole cercano di spiegare la non sempre facile mediazione tra il ministero sacerdotale e l'attività di mago: "Il credere in Dio è indispensabile per acquisire e vivere quel senso di umiltà che ti fa grande di fronte al tuo pubblico. L'applauso non è tutto: è solo importante per sentirti un po' bravo. La fede è importante perché non viene dagli uomini ma da Dio. È come se Dio stesso ti applaudisse... e io lo sperimento tutti i giorni. La vita è una grazia di Dio". Il suo non è dunque solo spettacolo, ma predicazione e riflessione sui principali temi dell'animo umano. È un avvio alla catechesi, alla parola del Vangelo. Vuol essere stimolo ad ulteriori approfondimenti condotti all'interno di singoli gruppi culturali o parrocchiali. Può dunque essere occasione per avviare l'attività di catechesi oppure per una pausa di riflessione condotta con vivacità, ma anche con competenza e soprattutto, serietà. Magie A scuola di trucco... È stato detto che l'andare a scuola piace molto ai ragazzi, come anche il tornare da scuola. È quel che ci sta in mezzo che non piace molto ai ragazzi. Eppure a Torino, nell'Oratorio salesiano M. Rua, al 37 di via Paisiello, esiste una scuola capace di suscitare un forte interesse in tutti i partecipanti. Qui non si insegna la geometria o la matematica o la storia, ma la magia e la prestidigitazione, l'arte cioè del trucco e dell'imbroglio. Direttore, maestro e ideatore è un prete salesiano, meglio conosciuto come mago Sales. Da più di vent'anni presenta negli oratori, nelle scuole e nei centri giovanili di tutt'Italia i suoi spettacoli di magia, impersonando figure fantastiche e care al mondo dei ragazzi, come un pirata burlone, una strega cattiva, un pagliaccio magico, un cinese timido, un arabo misterioso... Dalle sue mani appaiono e svaniscono come per incanto mazzi di fiori, monete, anelli intrecciati, innumerevoli serie di variopinti fazzoletti... Maestro di un folto gruppo di artisti, ora professionisti, tra cui il trasformista Arturo Brachetti, il mago Sales dice che la sua magia vuole essere sorpresa, ma più ancora comunicazione e messaggio. Per questo da un paio d'anni ha iniziato a insegnare a tutti gli appassionati i suoi trucchi e i suoi magici imbrogli più belli. Il trucco è sempre presente in tutti i giochi di prestigio, anzi ne esiste anche uno nel modo di insegnare la magia e quest'ultimo si può svelare tranquillamente: "Sapere come si esegue un gioco - ci dice mago Sales - è men che nulla, saperlo fare è già qualche cosa, ma il tutto è saperlo presentare". Alla sua scuola quindi, insieme all'arte del trucco, si studia recitazione, scenografia, e un po' di psicologia pratica per conoscere il proprio carattere e quello del pubblico che ti è davanti. È insomma una scuola di vita in cui più che conoscere il trucco della donna segata in due o tre pezzi o del coniglio che appare da un cappello vuoto, si impara a conoscere se stessi e amare la vita. La magia, continua a ripeterci don Silvio, è credere all'impossibile di fare in modo che l'impossibile si possa realizzare. Prova a guardare il cielo in una notte stellata e sentirai che cosa è la magia; tu comincerai a rivivere perché avrai provato meraviglia. lo sono un mago, ma anche tu. Tutti noi siamo dei maghi su questa terra, perché siamo ancora capaci di meravigliarci!".

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