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 La "notte dei maghi" di Vinchio
La Stampa   Mercoledì, 12 Agosto 1981 00:00
 
DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE VINCHIO - Quando l'auto è partita Antonio Giolito, contadino del paese, ha sudato freddo. Era seduto accanto al mago Smith che haa iniziato a guidare perfettamente bendato: una fascia sugli occhi e un pesante cappuccio legato al collo impedivano al giovane mago di vedere. Come ha fatto a compiere un giro di oltre 4 chilometri per le strette vie di Vinchio e tornare poi in piazza? Anche Antonio Giolito, scelto a caso tra la folla di curiosi accorsa per l'esperimento, non riuscirà mai a trovare una risposta.«E' un fatto di sensazioni extra sensoriali - risponde enfatico il giovane mago -. Ci vuole molto allenamento e si possono raggiungere risultati sorprendenti». Credergli non è però obbligatorio. Con questo inedito prologo a Vinchio si è entrati anche quest'anno nel clima magico del festival. Prestigiatori e maghi in paese sono di casa. Ormai da sei anni la Pro Loco chiude i festeggiamenti patronali organizzando un «Festival della magia», simpatica parata di illusionisti, giocolieri, prestigiatori. Domenica sera erano di scena i soci del Club magico cuneese, clie raduna gli appassionati della Provincia Granda. Il prestigiatore Roger, maestro nella trasformazione degli oggetti; Mister Rekss con la partner Malisa, che chiude in una cesta trapassandola da parte a parte con spade acuminate; il piccolo Alex di soli 7 anni ma già abilissimo nel manipolare carte da gioco, giornali, palline colorate; il mago Caesar e le sue docili colombe bianche. Infine Joseph Smith che, dopo la guida bendata, ha stupito con esperimenti di parapsicologia e il mago Sales il simpatico prestigiatore maestro di magia comica. Musiche di sottofondo, luci colorate che si attenuano nel momento clou degli esercizi e si riaccendono con gli applausi: è l'atmosfera classica della «notte dei maghi». Il pubblico, compresi i bambini assiepati nelle prime file, è attento, cerca di scoprire il trucco, ma rimane sconcertato e interdetto. Come ha fatto il mago Roger a far uscire dalla bocca decine di batuffoli di cotone? Caesar, prima fa apparire dal nulla le sue cinque colombe, poi le infila delicatamente in una gabbia, la copre con un foulard e voilà: scompaiono colombe e gabbia. Rekss non soddisfatto di avere infilzato» la partner prende un coltellaccio e con una smorfia se lo pianta nel braccio. La lama lo trapassa, esce un fiotto di liquido rosso: sangue o vernice?Stringendo i denti il mago-fachiro estrae la lama dal braccio, il pubblico applaude, Rekss si tocca la ferita «miracolosamente» rimarginata. Arriva il mago Sales: bombetta, gilet, ghette e sorriso accattivante. E' il beniamino dei bambini. La sua è magia comica: bacchette magiche che si piegano, scatole che si sfasciano con un tocco e poi l'immancabile coinvolgimento di un giovanetto del pubblico, costretto in pose assurde per cercare di non far cadere numerosi bastoncini. «Il trucco della mia magia - commenta al termine dello spettacolo - è riuscire a far ridere. I bambini sono il pubblico più difficile: attentissimi, non ammettono disattenzioni». Sales del resto è abituato a stare tra i giovani. Quando smette la bombetta da mago torna a Cuneo e diventa don Silvio Mantelli, sacerdote salesiano (ecco spigato il nome) in un collegio. Un prete prestigiatore? «Non c'è niente di strano - risponde con un sorriso - anche Don Bosco per divertire i suoi ragazzi faceva piccoli trucchi, non a caso è il santo protettore dei prestigiatori». Sergio Miravalle

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