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 Dal cilindro del "don" escono i maghi
La Stampa   Martedì, 23 Dicembre 1980 00:00
 
BUSCA - Nella arano destra di Nevio Martini, come tutti possiamo vedere, non c'è assolutamente nulla. Ed ecco spuntare da chissà dove una. due. tre, quattro palline gialle. Calma, gentile pubblico, non è finita: anche nella mano sinistra non. c'è nulla, eppure in un batter d'occhio compaiono altre quattro palline gialle, anzi no, quattro candele accese, cioè un mazzo di carte, macché riecco le palline gialle. C'è da strabiliare guardando quelle due lunghe mani dalle quali salta fuori di tutto. corte dalle tasche di Eta Beta. Con Nevio Martini (istriano domiciliato a Trieste, una lunga carriera sui transatlantici e nei più qualificati locali del mondo, pluripremiato) siamo alla perfezione nell'arte di «manipolare» gli oggetti, Ma l'esempio crea proseliti e soprattutto nel Cuneese la «magia» ha trovato terreno fertile. Il «Circolo magico» annovera un buon numero di iscritti e tra loro c'è qualche vera, promessa, Domenica, in un ristorante di Busca, si è svolto il «Primo raduno magico d'inverno», che ha visto accorrere numerosi dilettanti ansiosi di conoscere le ultime novità e di ascoltare soprattutto la conferenza-lezione di Nevio Martini sulla «manipolazione». Nel pomeriggio si è svolto il «Concorso di magia giovane», riservato ai nuovi soci del Circolo. Si sono esibiti in sei:«Bunny»,ossia Guido Candela. 26 anni, cuneese, prossimo a diventare sacerdote, che ha presentato un numero mentale» indovinando serie e numero di una banconota da mille lire; Carlo Magno, presidente dei sordomuti cuneesi; lo sfortunato Vidocq (fotolitografo alla Bertello di Borgo San Dalmazzo), che ha forse azzardato troppo con le sue palombelle; Gianfranco Martinengo, studente di ragioneria di Margarita; A. C. (Claudio Alberto) e la giovanissima deliziosa Silvia, entrambi di Cherasco, che hanno presentato un numero romantico» con finale da brivido grazie al gioco delle scatole e delle spade, e infine Roger, il vincitore al secolo Domenico Anselma, residente a Novello e impiegato presso il tribunale di Alba. Nasce spontanea la domanda: perché queste fiorire di maghi proprio a Cuneo?La risposta è semplice: c'è un «trascinatore», un maestro che si chiama Silvio Mantelli. E' un sacerdote salesiano (donde il nonne d'arte «Mago Sales»); insegnante al convitto, che oltre alle vocazioni religiose insegue anche quelle magiche e non si stanca di insegnare ad altri la sua arte (tra i suoi allievi Alexander, il trasformista Brachetti e Roger, che è suo cugino). E' specializzato nella cosiddetta «magia comica» e coinvolge soprattutto i bambini, che naturalmente si divertono un inondo. Il «raduno» di Busca ha costituito anche l'occasione per vedere le ultime novità in fatto di magia. In Italia non c'è una vera industria in questo campo e si deve far ricorso a materiale tedesco, francese o americano. Ma, qualche artigiano specializzato esiste e a Torino, per esempio, Silvestro Rizzo e l'ex mago Devil si occupano (sia pure non a tempo pieno) di trucchi e marchingegni. «Solitamente -dicono - i giochi sono i medesimi, la novità consiste quasi sempre in qualche perfezionamento tecnico e soprattutto nella presentazione che il mago fa del gioco». La messinscena ha un'enorme importanza. Ne fornisce una dimostrazione Hugo le Clochard che sarebbe poi il geometra, Ugo Ottaggio genovese, dirigente d'azienda in pensione, il quale ricrea il personaggio del barbone-filosofo come protagonista dì una serie sbalorditiva e divertente di magia (è stato insignito, tra l'altro, della «bacchetta d'oro»). Tutto questo, però comporta alti costi che non tutti si possono permettere Dice Claudio Alberto: «Nel mio numero uso uno shaker dal quale escono liquori di vario colore . E’ un attrezzo piccolo, di serie, che a me costa già parecchio. Un mago come Silvan può farselo fabbricare su misura per la sua mano, ma io (almeno per ora) no». La giornata magica di Busca si è conclusa nel Teatro Civico con una esibizione applauditissima di Miki, Roger, Cesar, Hugo, Martini e naturalmente il vulcanico Sales che ha coronato lo spettacolo estraendo da una piccola scatola una infinità di mercanzia (fazzoletti, ombrelli, mazzi di fiori, sinforose, bottiglie). Applausi , inutile dirlo, scroscianti. Leonardo Osella

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