Fermare le guerre? Una magia da bambini
Date: Venerdì, 10 Marzo 2006 00:00
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Prete per vocazione e mago per passione». Così ama definirsi don Silvio Mantelli, in arte Mago Sales. 53 anni, capelli bianchi e sguardo sorridente, laureato in pedagogia e teologia, ha fatto delle sue due "professioni" un marchio distintivo. Salesiano da 30 anni e prestigiatore dai tempi del liceo, Sales è uno dei pochi illusionisti professionisti della penisola. «Ho iniziato a fare magia molto prima di entrare in seminario - racconta don Silvio - Le tecniche basilari le imparai accompagnando un cono scente nei bar e nelle osterie torinesi per fare giochi di carte e spettacoli con la chitarra. Poi mi è venuto tra le mani un libro di prestidigitazione, l'ho studiato. Insomma, alla fine mancava solo il pubblico». Per quello fu provvidenziale indossare la tonaca e iniziare un'incessante peregrinazione tra scuole, oratori, teatri e saloni parrocchiali, allestiti per accogliere uno scoppiettante prete mascherato che regala ai bambini bacchette magiche in cambio di pistole giocattolo. La "pedagogia della fantasia" Tra i 200 e i 250 spettacoli all'anno, in Italia e in ogni parte del mondo. Quella del mago, per don Silvio, è una professione quasi a tempo pieno, tra gli impegni della chiesa e quelli da professore di lettere in una scuola media salesiana. Praticamente tutti i weekend si mette in marcia per portare, ovunque lo richiedano, la sua "pedagogia della fantasia". «Di solito scelgo le parrocchie e le scuole, soprattutto materne - spiega don Mantelli - e non si tratta solo di uno spettacolo, è un rapporto diretto con i bambini, si cerca di entrare nel loro cuore per esprimere amore e volersi bene. Oltre all'intrattenimento diamo alle scuole schede informative, materiale per preparare laboratori di sensibilizzazione sul disarmo e sulle guerre dimenticate, manifesti con disegni». Molte informazioni sono anche a disposizione sul sito della Fondazione (www.sales.it), insieme a una parte interattiva: il Quaderno della pace, dove i bambini possono lasciare i loro messaggi. Sales dispone di un ampio repertorio di personaggi e di una folta schiera di assistenti. Una bottiglia in un cilindro, mani che si agitano tra sillabe ripetitive ed ecco che sotto al cilindro non c'è più niente: siamo a Mirafiori, nella periferia torinese. Qui è uno dei collaboratori del Mago Sales a intrattenere il numeroso pubblico di una scuola materna con uno degli spettacoli più classici. «Questa è la prima parte delle attività organizzate con la Fondazione Mago Sales - spiega Giuliana Piccioni, una delle insegnanti della scuola - a cui seguiranno laboratori e attività sul disarmo. Lo scambio di armi giocattolo con bacchette magiche è un modo diverso e originale per sensibilizzare i bimbi e le famiglie sui problemi della guerra e della violenza. E poi non dimentichiamo la magia. E' fondamentale fare in modo che non si cancelli dall'immaginario e dalle vite dei bambini che spesso vivono in contesti difficili». Disarmo dei bambini "Bambini - consegnate le armi per un anno di pace". Con questo slogan, da quattro anni a questa parte il Mago Sales invita i suoi piccoli spettatori a barattare le loro armi giocattolo (pistole, mitra, pugnali...) con una bacchetta magica, un attestato di pace e un gioco di prestigio. Avviata in via sperimentale nel 2001, l'iniziativa ha riscosso grande successo ed è ormai alla quinta edizione. Sono più di 60.000 i bambini che in tutta Italia hanno raccolto l'invito e hanno consegnato le loro "armi". L'idea è venuta proprio a don Silvio quando, durante uno degli spettacoli in cui si parlava di bambini soldato, un ragazzino gli ha volontariamente consegnato la sua arma. «Quello che stiamo intraprendendo - dice Sales - è un cammino di pace e dialogo con i più piccoli. La bacchetta magica vuole essere un simbolo di creatività, un'alternativa che stimoli la fantasia e possa divertire». La Fondazione Mago Sales, promotrice dell'evento e di altre attività di formazione teatrale e di educazione allo sviluppo e alla pace, ha indetto anche una Giornata per il disarmo dei bambini, l'8 dicembre, giorno dell'immacolata, in ricordo delle vittime innocenti delle guerre. E proprio dai quartieri napoletani di Scampia e Secondigliano, tristemente noti alle cronache per una vertiginosa escalation di violenze, è iniziato l'ultimo tour del Mago Sales, organizzato quest'anno in collaborazione con Libera, associazione legata al Gruppo Abele per sensibilizzare sui crimini della camorra e del terrorismo. In questi mesi don Silvio ha proseguito il suo giro per l'Italia facendo tappa nelle sedi di Libera, fino all'appuntamento conclusivo, il prossimo 21 marzo, quando sarà a Torino con don Luigi Ciotti e Rita Borsellino per la Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie. Senza confini Esiste anche un doppio legame tra spettacoli e impegno nel Sud del mondo: «Da un lato - dice don Silvio - le offerte raccolte sono destinate a finanziare progetti concreti; dall'altro c'è la sensibilizzazione, il fattore educativo, il mostrare che ci sono bambini che muoiono per davvero a causa di armi vere come a Beslan». La Fondazione porta nel Sud due tipi di aiuti: ai bambini soldato e di strada con il sostegno a distanza (con 200 euro si manda a scuola un bimbo per un anno) e a progetti per la costruzione di pozzi d'acqua e la raccolta di cibo e medicine dalla Sierra Leone all'Uganda, dal Pakistan al Vietnam. Oltre all'impegno con i bambini, il Mago Sales è anche il fondatore di Magicien sans frontières. Dopo giornalisti, medici e ingegneri, dal 2001 anche i maghi sanno a chi rivolgersi per mettere la propria arte al servizio di missioni di pace. Con la collaborazione di oltre 400 prestigiatori, in pochi anni si sono organizzati manifestazioni, documentari e film. L'ultimo è "Kitantara", in Madagascar, per parlare del "diritto al sorriso" dei bambini del mondo.
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