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 Ridendo e scherzando questo prete diffonde il Vangelo
Stop   Venerdì, 27 Settembre 2002 00:00
 
scelte di vita Ridendo e scherzando questo prete diffonde il Vangelo Don Silvio Mantelli, in arte "Mago Sales", spesso svolge il suo apostolato travestito da clown e da illusionista, per portare insieme con la parola di Dio anche un momento d'allegria. E al termine dell'esibizione, allunga il cilindro e raccoglie offerte per i bimbi bisognosi. Torino, settembre Lo ripeteva spesso anche Don Bosco: "Facciamo in modo che la santità sia gioiosa, per portare la parola di Cristo in allegria con il sorriso sulle labbra e con la voglia di fare felici tante persone". Anch'io, nel mio piccolo, cerco di fare altrettanto, magari ricorrendo al gioco». Chi parla è don Silvio Mantelli, un sacerdote appartenente all'ordine salesiano, che gira il mondo per portare il messaggio evangelico. Ma a differenza dei suoi confratelli, spesso lascia la tonaca e si veste da clown per divertire con i suoi giochi di magia. Come ogni prestigiatore che si rispetti, si è scelto perfino un nome d'arte, "Mago Sales", che è poi lo stesso della sua associazione, con sede a Torino, che si occupa anche di adozioni a distanza. Don Silvio, con il suo coloratissimo costume da pagliaccio, è sempre in giro per l'Italia a esibirsi negli oratori, nei teatri, negli ospedali, nelle scuole, dando vita ai tanti personaggi che in tutti questi anni ha creato: dallo spassoso "Mago Merluzzo" al domatore di leoni, da "Sherlock Holmes" al fantasma, dal pirata a "Sbrendola", fino al fattucchiere arabo. Tutti si divertono e nessuno, alla fine, di fronte alle richieste di aiuto da parte del sacerdote clown, si tira indietro. «Al termine degli spettacoli, allungo il cilindro e dico: "Fate questa magia per i bimbi del mondo, basta meno di un euro al giorno"», spiega don Silvio. «In questo modo riesco a raccogliere denaro sufficiente per aiutare tanti piccoli sfortunati, malati, abbandonati, senza alcuna speranza. Purtroppo, a volte, l'allegria e il buonumore non bastano di fronte alla sofferenza dei malati e dei più poveri della Terra. Ho ancora davanti agli occhi un bambino brasiliano, Paulinho, che mi chiese di fare una magia su di lui per liberarlo dalla lebbra. Da quel giorno, ho iniziato a raccogliere fondi per costruire in Sudamerica un ospedale attrezzato per aiutare i bambini colpiti dal terribile morbo di Hansen. Ora, finalmente, è una realtà e l'ospedale porta il nome del povero Paulinho». Ma come è nata in lei, oltre a quella del sacerdozio, la vocazione per la magia? «Avrò avuto sì e no 14 anni», ricorda il "Mago Sales". «A quell'epoca mi divertivo a seguire un amico che girava per le osterie cantando e facendo giochi con le carte. I suoi trucchi mi appassionavano e così gli chiesi di insegnarmeli. Dopo tante insistenze, lui accettò. Poi, a 19 anni, risposi a una vocazione più alta. Decisi di entrare in seminario per diventare prete e, una volta presi i voti, il Signore ha voluto che sulla mia strada incontrassi alcuni prestigiatori, con i quali feci amicizia e potei così farmi insegnare nuovi giochi e trucchi. «All'inizio i miei superiori non furono molto d'accordo nel vedere un salesiano vestito da clown e con la passione per i giochi di prestigio. Ma poi capirono che lo facevo solo per un motivo: quello di avvicinare la gente alla parola del Signore». Da quel momento, don Silvio Mantelli non ha più smesso gli abiti del "Mago Sales". Con suoi spettacoli riesce a strappare un sorriso a chi soffre o scaldare il cuore di tanti benefattori. Grazie al suo impegno, tanti bambini possono essere curati, sfamati. Il suo è un atto d'amore nato per portare un sorriso a chi non conosce che lacrime. Mattia Meis

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