Che don Bosco diventi ufficialmente patrono dei prestigiatori e dei giocolieri: sarà questa la richiesta che don Silvio Mantelli, salesiano torinese meglio conosciuto come Mago Sales, presenterà mercoledì prossimo al papa. Non in un giorno qualsiasi, ma alla vigilia della festa del santo (che si appassionò all' arte dell'illusionismo da bambino e la utilizzò poi per conquistarsi la simpatia dei ragazzi «difficili», per regalare loro un po' di allegria). Mago Sales spiega che «saranno oltre 250 gli artisti prestigiatori, clown e giocolieri, provenienti da tutta Italia e vestiti in abito di scena, presenti all'udienza papale nella sala Nervi a Roma». L'insolita delegazione, capeggiata dal religioso spesso impegnato in tournee nei luoghi più poveri della terra (per donare un sorriso ai loro piccoli abitanti), offrirà a Giovanni Paolo II una bacchetta magica donata al Mago Sales da un bambino indiano. «Porteremo al Santo Padre - spiega don Silvio - il simbolo della nostra arte dispensatrice di gioiose illusioni, perché, sull' esempio di san Giovanni Bosco, l'allegria e la meraviglia sia di casa anche in Vaticano. E non è detto che non si possa fare qualche magia anche al papa...». Certo è che dopo l'udienza, in piazza San Pietro, «clown, maghi e giocolieri proporranno giochi e meraviglie... proprio come Giovanni Bosco nei prati del suo casolare, presso Castelnuovo». Dopo la trasferta romana, la giovanissima Fondazione Mago Sales - che ha promosso la manifestazione - sarà impegnata a Torino per celebrare a modo suo la festa di San Giovanni Bosco (31 gennaio).La Fondazione si propone di aiutare il maggior numero di bambini poveri del mondo a vivere bene il dono della vita: la finalità viene raggiunta attraverso le adozioni a distanza ma anche grazie al ricavato degli spettacoli. Sabato 2 febbraio, alle 16, nel salone Don Bosco a Valdocco si terrà un' asta benefica di quadri; la sera, alle 21, sarà la volta del Gran Galà della Magia con Mago Sales (già maestro di Arturo Brachetti) e numerosi altri artisti di livello internazionale. L'incasso sarà devoluto ai bambini afghani e pakistani della missione di don Pietro Zago a Quetta, in Pakistan. Ancora un'iniziativa del vulcanico prete per vocazione e mago per passione? La recente «Magiciens sans frontières». Agli artisti che vi aderiscono, viene chiesto di offrire tre giorni di spettacolo ogni anno per essere inviati «in missione speciale». «Missioni speciali - spiega don Silvio - saranno spettacoli per la raccolta di fondi o, semplicemente, per rallegrare persone handicappate, malate o bambini poveri, anche in terre di missione». Maria Teresa Martinengo