Omaggio dei giocoglieri a Giovannino giocogliere |
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il tempio di don Bosco Sabato, 01 Ottobre 1988 00:00
Simpatica, davvero simpatica!
Simpatica l'idea, ma più ancora la realizzazione. Gli imbroglion... pardon! I giocolieri di tutta Italia si sono dati appuntamento al colle Don Bosco; hanno voluto vedere di persona la terra ove si è formato il più noto - e forse anche il più giovane prestigiatore del mondo.
E proprio là, sull'angolo dell'aia contadina, ora un tantino trasformata, dove questo enfant prodige di marca originale radunava i suoi spettatori, hanno dato spettacolo.
Nessuno mi rimproveri se ora, un po' spudoratamente, descrivo una scena che nessuno ha potuto vedere. Lo posso fare: tanto, non ci sono già gli angeli a tenere la fune nel monumento in bronzo di Ennio Tesei?
Ecco dunque la scena: Giovannino, nascosto da una nuvola, assiste alla girandola di imbrogli che si svolgono sul palcoscenico improvvisato. Vuole vedere se i nuovi maestri usano ancora far uscire il piccione dal cappello o la moneta dal naso dell'incantato contadino. Ed è felice e batte con forza le mani insieme a tutti gli spettatori: sì, usano ancora, e la gente ride di gusto e ripete le espressioni che uscivano dalla bocca del pubblico di allora: «Orcaloca, ma come ha fatto? ...».
- Però... quel trucco lì non mi era mai riuscito. E quell'altro... quello è proprio nuovo, ma come ha fatto?... Eh sì, devo proprio riconoscere che hanno fatto molta strada e trucchi ne hanno inventati ancora molti... Ma no, cosa fai?... Ahimé, orami ha sentito... No, non mi ha sentito. Sarebbe imbarazzante dover spiegare la mia presenza qui, sopra questa nuvola. Bravi prestigiatori e maghi! Il gentile pensiero che avete avuto per Giovanni Bosco merita una sua particolare protezione per voi.
Vanni Leto
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