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 ARTURO BRACHETTI Ho mille volti grazie a un prete mago
Chi   Mercoledì, 02 Novembre 2005 00:00
 
Fantastico. Incredibile. Un genio dello spettacolo. Un mostro di bravura. Irripetibile. Un sogno a occhi aperti». Questi i commenti che, ogni sera, intorno a mezzanotte, la gente fa, uscendo dal Teatro della Luna ad Assago, alle porte di Milano, dopo aver assistito allo spettacolo L'uomo dai mille volti, che ha come protagonista Arturo Brachetti, tornato a esibirsi in Italia dopo otto anni, durante i quali ha trionfato sulle scene dei più prestigiosi teatri d'Europa e d'America. Brachetti. che sarà in tournée in Italia fino a dicembre, non è solo un attore, un trasformista, un illusionista, un regista, un personaggio dal talento infinito. E anche una persona dal cuore d'oro, sensibile, generosa. Senza alcuna ostentazione, ma con sorprendente frequenza. si impegna spesso in serate di beneficenza. E ha voluto farlo anche in questa tournée italiana: il ricavato dello spettacolo del 28 ottobre, infatti, lo ha destinato a favore di un progetto per difendere i bambini del Terzo mondo costretti a fare il soldato. Un progetto ideato da un altro artista, un mago "speciale". perché è anche un sacerdote. Si chiama don Silvio Mantelli, in arte Mago Sales. ha 60 anni, è religioso salesiano e illusionista professionista. Da anni gira il mondo tenendo spettacoli "à favore dei bambini in difficoltà e Brachetti è uno dei suoi più assidui e generosi collaboratori. «Siamo veramente due vecchi amici», dice Brachetti guardando affettuosamente il Mago Sales che è venuto ad abbracciarlo in camerino al termine dello spettacolo. «Anzi, più che amici perché don Silvio è stato il mio primo maestro. Ero un bambino molto timido e introverso», racconta il grande artista, rivelando un aspetto sconosciuto della sua vita. «Ma ero molto buono e quindi la mia famiglia vide in quella timidezza e bontà le caratteristiche perché diventassi prete. A 11 anni entrai nel seminario dei salesiani e lì venne fuori la mia voglia di fare teatro. Infatti, conobbi don Silvio, che aveva una scuola di magia. Ci incontrammo a Gressoney durante la colonia estiva. E quell'incontro cambiò la mia vita. Lui aveva una stanza piena di giochi di prestigio, di libri, di manuali di magia. Ero affascinato da quel mondo di fantasia tanto che dopo quattro giorni avevo già le chiavi della stanza. La mia adolescenza trascorse immerso tra le letture e i giochi che mi prestava don Silvio. Col tempo feci le prime piccole esibizioni e mi sentii realizzato e speciale. Potevo in fondo riscattarmi dagli altri che erano bravissimi a calcio mentre io ero una schiappa». Brachetti fa una breve pausa. E ormai mezzanotte e ha uno spettacolo di due ore addosso. Ma i suoi occhi sono vispi e accesi al ricordo di quelle prime esibizioni quando, per affetto al suo maestro, si faceva chiamare Micro Sales. «Don Silvio», aggiunge, «fu importante per me soprattutto quando. a 17 anni, capii che non ero fatto per diventare prete. Egli mi disse che l'importante non era avere una vocazione religiosa. L'importante era averne una. E quindi se la mia vocazione era quella di far sorridere e sognare avrei dovuto perseverare in quello. Ed è accaduto proprio così. Io vivo il mio lavoro come una missio-ne. Il mio compito è di far sognare le persone e sto sacrificando ogni altra cosa perché questo possa accadere». Domanda. La serata del 28. quindi, è per il Mago Sales? Risposta. «Spesso lavoro per don Silvio e la cosa mi fa molto piacere. Due anni fa, con il ricavato di un "tutto esaurito" a Parigi, abbiamo costruito un ospedale in Uganda. Abbiamo reso felici le 1.500 persone che erano in teatro e nello stesso tempo abbiamo dato un sorriso ad altre migliaia di persone là, in Africa». D. In una ideale scala dei valori, dove pone l'altruismo? R. «Al primo posto. L'altruismo inteso però non solo come aiuto economico. C'è un altruismo anche superiore a questo, ed è costituito dall'amore per il prossimo, dalla solidarietà, dal dare agli altri tempo, attenzione, energia. Valori mica da ridere, che ho imparato in seminario e da don Silvio. e che oggi sono fondamentali nella mia vita. A volte, anche un gesto semplice, come fermarmi dopo lo spettacolo a salutare le persone. è molto importante. L'energia che si dona può ridare speranza, tirare fuori dalla depressione e dai momenti brutti. Questo i soldi non sempre possono farlo». D. Andrà mai con don Silvio a fare spettacoli nelle missioni? R. «Non sono una persona fragile ma non ho tutto il coraggio che ha don Silvio. Lui affronta situazioni incredibili che fanno un po' paura e non solo a me, ma a chiunque le senta raccontare. Io da qui continuerò a far sapere che i bambini che aiuta hanno ancora tanto bisogno di noi tutti. Questo è il mio compito, e cercherò di svolgerlo sempre con amore». Francesco Falli Don Silvio Mantelli , con la sua Fondazione Mago Sales, è impegnato nel progetto "Liberazione dei ragazzi soldato". In alcune zone tra le più povere della Terra i bambini vengono costretti con la violenza a combattere. Per aiutare a contrastare questa piaga si può fare un'offerta al c/c postale 42520288- Fondazione Mago Sales. Per avere ulteriori informazioni il sito internet è www.sales.it

ARTURO BRACHETTI
Ho mille volti grazie a un prete mago

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