IL RADUNO DEI MAGHI NEL PAESE DI DON BOSCO SANTA ALLERIA |
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Famiglia Cristiana Domenica, 02 Giugno 2002 00:00
I "MAGHI SENZA FRONTIERE" OGNI ANNO SI RITROVANO A COLLE DON Bosco , CONVOCATI DA DON MANTELLI, IL MAGO SALES.
PER DIVERTIRE I BIMBI E RACCOGLIERE AIUTI PER ILTERZO MONDO.
Durante la guerra in ex Jugoslavia sono stato nei campi « profughi bosniaci a Ucka, in Croazia, con gruppi di volontari, per presentare spettacoli di magia e giochi di prestigio ai bambini del luogo. li mi sono reso conto che in qualunque situazione, anche nella più triste e disperata, è possibile regalare un sorriso, e che la magia è uno straordinario linguaggio, davvero universale». A raccontare la sua esperienza di vita è il mago Wilman, al secolo Giovanni Valpreda, 35 anni, di Asti, uno dei tanti prestigiatori e giocolieri che domenica
19 maggio si sono esibiti a Colle don Bosco (Asti), al raduno di magia e giochi di prestigio dell'organizzazione Magiciens sans frontières. "Maghi senza frontiere", vale a dire prestigiatori, animatori, artisti di strada che, per alcuni giorni all'anno, scelgono di andare "in missione speciale", ovvero devolvono il ricavato dei loro spettacoli al sostegno dei bambini poveri, dei malati, dei carcerati o dei portatori di handicap. «Don Bosco diceva che la santità si esprime anche nel gioire di ciò che abbiamo, senza lamentarsi di tutto, e nel- vanni Bosco se fosse stato presente allo spettacolo della basilica a lui dedicata, stracolma di parrucche ricce, nasi rossi e abiti colorati in modo bizzarro, con i "trampolieri" che girano fra i banchi, il mangiafuoco che si esibisce sull'altare e le braccia che sventolano al ritmo di canti gospel? Sicuramente si sarebbe divertito anche lui. Del resto la magia, quella buona, non è certo inconciliabile con la fede. E don Silvio Mantelli lo sa bene, lui che si definisce prete salesiano per vocazione e mago, da quarant'anni, per passione. «L'allegria è uno straordinario mezzo per avvicinare i giovani alla fede, e la magia è anche, e soprattutto, allegria», spiega don Silvio. «Essere preti o santi tristi non serve a nulla e a nessuno».
II giocoliere dei bambini poveri
«Quando mi esibisco in uno spettacolo», osserva ancora don Mantelli, «mi rendo conto che quello che faccio come mago è ben poca cosa». l'avere la capacità di stupirsi, un po' come fanno i bambini», osserva don Silvio Mantelli, meglio conosciuto come mago Sales, fondatore del gruppo Magiciens sans frontíères, nonché organizzatore del grande raduno. «E il mago è proprio una persona che ha la capacità di giocare come un bambino».
Così, per il sesto anno consecutivo, i maghi si sono ritrovati nel paese natale di san Giovanni Bosco, per una giornata di spettacoli e animazione, il cui ricavato va tutto in beneficenza.
«La prima volta che abbiamo organizzato questo evento», racconta don Silvio, eravamo solo un piccolo gruppetto». Ma da quel primo tentativo ne è passata di acqua sotto i ponti: quest'anno don Mantelli è riuscito a richiamare almeno 400 artisti da tutta Italia e dal mondo, fra cui alcuni dei più grandi prestigiatori a livello internazionale - da Aldo Colombini da Los Angeles al ventriloquo Samuel dal Brasile, al tedesco Otto Wessely, campione mondiale di magia comica - che si sono avvicendati con i loro numeri nel corso del pomeriggio, sotto un tendone che ha registrato il tutto esaurito: oltre 1.500 persone, fra bambini coi loro genitori, ragazzi e adulti.
La magia della fede
«Don Bosco diceva: "Se vuoi che i giovani facciano quello che tu ami, ama quello che piace ai giovani"», dice il mago Sales. «Al primo raduno, sei anni fa, mentre eravamo raccolti per la funzione religiosa», ricorda don Silvio, «una ragazza è entrata in chiesa vestita da clown, perché non aveva fatto in tempo a cambiarsi gli abiti. Allora abbiamo pensato che si trattava di una bella idea e abbiamo deciso che, nei raduni degli anni successivi, avremmo partecipato alla messa tutti vestiti da pagliacci e giocolieri».
Chissà cosa avrebbe detto don Giovanni Bosco se fosse stato presente allo spettacolo della basilica a lui dedicata, stracolma di parrucche ricce, nasi rossi e abiti colorati in modo bizzarro, con i "trampolieri" che girano fra i banchi, il mangiafuoco che si esibisce sull'altare e le braccia che sventolano al ritmo di canti gospel? Sicuramente si sarebbe divertito anche lui. Del resto la magia, quella buona, non è certo inconciliabile con la fede. E don Silvio Mantelli lo sa bene, lui che si definisce prete salesiano per vocazione e mago, da quarant'anni, per passione. «L'allegria è uno straordinario mezzo per avvicinare i giovani alla fede, e la magia è anche, e soprattutto, allegria», spiega don Silvio. «Essere preti o santi tristi non serve a nulla e a nessuno».
II giocoliere dei bambini poveri
«Quando mi esibisco in uno spettacolo», osserva ancora don Mantelli, «mi rendo conto che quello che faccio come mago è ben poca cosa». In realtà, proprio come mago, don Silvio sta facendo moltissimo, lui che ha saputo mettere le sue doti d'illusionista e giocoliere al servizio dei poveri e di chi ha bisogno di aiuto: da anni il prete salesiano gira con i suoi spettacoli per tutta l'Italia e nel mondo, in Africa, America e Asia, devolvendo il ricavato al sostegno di progetti di sviluppo, rivolti soprattutto all'infanzia, in almeno 15 Paesi del Terzo Mondo, dove sono presenti missioni salesiane e dove il mago ha già viaggiato con i suoi spettacoli. Per gestire al meglio le attività di magia e di beneficenza, da alcuni amni opera a Torino la Fondazione mago Sales (telefono 011/24.81.101, sito Internet: www.sales.it), associazione no prosit attraverso la quale don Silvio organizza gli appuntamenti dei suoi spettacoli, sia in Italia sia nel mondo, e raccoglie sondi a sostegno delle sue iniziative umanitarie, in particolare delle adozioni a distanza, in Paesi come l'Albania, la Colombia, il Madagascar, l'India e la Cambogia. Fra gli impegni in corso c'è anche il sostegno al disarmo dei bambini in Paesi come il Nepal, dove i ragazzini sono sfruttati come soldati.
Al momento, la Fondazione mago Sales è impegnata nella raccolta di sondi per la costruzione di una scuola in una missione dell'Uganda, dove opera don Gianni Uboldi, e per il finanziamento della formazione di insegnanti in Palestina, a Betlemme, dove da molti anni vive e lavora padre Jacques Amateis, anche lui, come don Uboldi, presente al raduno del 19 maggio.
L'associazione si è inoltre dotata di una newsletter trimestrale, Sim sales bin, in cui si pubblicano le informazioni relative a spettacoli e raccolte di sondi.
Ma le attività del mago Sales non finiscono qui. A Torino don Mantelli ha aperto anche una scuola di recitazione e arti magiche, rivolta non soltanto ai giovani, ma anche a genitori, insegnanti, educatori, che si servono dei giochi di prestigio come tecniche di comunicazione con i ragazzi. «Una volta un giornalista mi ha detto: "Tu sei fortunato, perché nella tua vita sei riuscito almeno una volta a far sorridere un bambino"», ricorda don Silvio. «Ma io credo di averne fatti sorridere un po' di più». E conclude: «Sono convinto che, quando riesci a dare un po' di gioia a un'altra persona, hai fatto qualcosa di buono prima di tutto a te stesso».
GIULIA CERQUETI
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