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 Un missionario in prima linea
Bresciaoggi   Lunedì, 29 Ottobre 2001 00:00
 
«Sto attendendo che mi arrivino notizie dai miei confratelli in Pakistan» dice don Pietro Zago col suo accento anglicizzato dai molti anni all'estero. fl salesiano missionario commenta con molta calma i tragici fatti appena avvenuti in quel Paese, dove dal 1998 svolge la sua opera almeno 18 morti tra i fedeli che assistevano ieri alla messa a Bahawalpur. falcidiati da raffiche di mitra). «Bisogna capire se si tratta di un fatto legato alla erra o se un avvenimento isolato. Accadono spesso vendette private contro dei cristiani. Certo qui il numero dei morti è molto alto e sembra che sia successo durante una celebrazione...». Il suo timore e che si tratti di un'occasione che generi emulazione. La risposta alla richiesta di aiuto invocata dai talebani. «Occorre aspettare per capire meglio e vedere quale sarà la risposta del governo».Le sue parole sabato spingevano all'amore per tutti i fratelli di qualunque religione. Don Pietro era presente alla grande serata dedicata alla magia tenutasi sabato sera all'auditorium S.Barnaba. Un'occasione per divertire i bresciani e per raccogliere i fondi per i bambini della sua missione nella città di Quella. Sfortunatamente seguita dai tragici avvenimenti di ieri in quel Paese. «I cristiani in Pakistan sono un milione e duecentomila divisi in sei diocesi su centocinquanta milioni di abitanti - ha spiegato nel suo intervento don Pietro - per il governo una minoranza con la possibilità dal 1998, di essere assistiti dalle missioni». Padovano di origini, ma dall'età di vent'anni missionario in Guinea Indonesia e ora Pakistan il salesiano si è da subito impegnato anche verso le altre minoranze in particolare i profughi afgani ai quali andrà parte delle offerte raccolte sabato. «Ci sono tanti bambini costretti ad alzarsi alle sette e partire con i sacchi sulle spalle. Per tutto il giorno raccolgono carta e altri scarti che poi venduti gli danno appena il necessario per sopravvivere. Vorrei potergli portare parte della gioia che vedo sui volti dei bimbi questa sera». Che la situazione di convivenza per i cristiani fosse difficile si intuiva da alcune sue frasi. «Viviamo rinchiusi in una sorta di ghetto. II governo ha predisposto delle guardie armate a nostra difesa per il pericolo di attentati ancora dopo i tragici fatti di New York». Dopo il massacro di ieri mattina a Bahawalpur la paura è cresciuta. Una tragica coincidenza che forse ritarderà anche il ritorno del missionario in Pakistan previsto tra pochi giorni. La stessa Questa infatti sembra essere stata teatro di un attentato. «Credo però si tratti di un attacco contro il governo abbastanza frequenti in questa zona di confine» commenta don Pietro. Una bomba lanciata contro un autobus nella città dove i salesiani stanno costruendo un oratorio e si stanno battendo per dare anche ai bambini musulmani l'opportunità di andare a scuola e imparare a leggere e scrivere. Un obiettivo non trascurabile in una nazione che conta 120 milioni di analfabeti. «Noi andiamo in Pakistan perché ci riteniamo amici dei musulmani». Un'amicizia resa ora più incerta e difficile. Ben altro clima quello festoso dello spettacolo di sabato sera «Una magia perla vita». Un motto semplice ma profondo per il quale si sono esibiti artisti con numeri stupefacenti, giochi di manipolazione inaspettate apparizioni e molto altro. Col risultato di emozionare e divertire il pubblico di un auditorium S. Barnaba stracolmo. Un'iniziativa frutto degli sforzi di Don Silvio Mantelli in arte mago Sales che ironicamente si vanta di essere «l'unico mago al mondo capace di fare scherzi da prete». Il sorriso è stato protagonista durante la serata insieme a pochi ma significativi momenti di riflessione proposti dal salesiano mago per passione sul fine solidaristico della manifestazione. A presentare un mago, per così dire ribelle uno che «la magia l'ha nel sangue ma ha una pessima circolazione». Raul Cremona più noto forse come imitatore di Silvan e mago Oronzo ha allietato con le sue battute e i suoi trucchetti da mago classico, rivisti all'insegna della parodia. Primo ad esibirsi Fabix con le tipiche apparizioni di colombe pappagallini fazzoletti fino ad una stupefacente oca svolazzante di notevoli dimensioni. Dopo di lui il numero del mago Fax giocato sull'elaborazione di un trucco con una corda che, tagliata, riattaccava in modo sempre più inspiegabile. E arrivato poi il turno del mago Sales capace di catturare la simpatia dei numerosi bambini presenti e spiegare in poche battute il significato dell'associazione mago Sales e del suo impegno nell'aiutare persone malate e in difficoltà e i bambini nelle missioni salesiane nel mondo. A chiudere la serata lo splendido spettacolo dell'illusionista Erix Logan. Un bresciano emigrato in Canada e ora famoso in tutto il mondo vincitore del premio europeo di magia a Parigi, ma che solo per la seconda volta si esibisce nella sua città. Al sindaco Paolo Corsivi infine l'onore di consegnare a don Silvio i 27 milioni e 560 mila lire raccolti durante la serata. Una piacevole conferma della generosità di questa città. Matteo Asti

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