C'è magia e magia, per capirsi. La magia buona anzitutto. Quella dei prestigiatori, come mago Sales e gli altri 150 che si sono ritrovati domenica scorsa al Colle Don Bosco nel nome del Santo giocoliere. Questa, si sa, non pretende di fare miracoli, solo numero "senza trucco e senza preparato". All'opposto di questa la magia nera, quella che i prodigi pretende di saperli fare, non solo facendo ballare i tavolini ma anche provocando malattie e disgrazie a comando. Di mezzo la cosiddetta magia bianca, che pure crede di poter compiere azioni paranormali ma solo a fin di bene: guarigioni, innamoramenti e vincite miliardarie. Domenica 23 maggio ha avuto luogo presso il Colle Don Bosco un "Omaggio a Don Bosco saltimbanco", un grande raduno di maghi che dopo quattro anni si sono nuovamente ritrovati presso la casa natale di quel santo che per conquistare la fiducia dei giovani non esitava ad improvvisarsi giocoliere e prestigiatore. Sulla collina dei Becchi fin dal primo mattino sono giunti maghi, giocolieri e saltimbanchi provenienti da tutta Europa, i più distanti arrivavano dalla Romania e dal Portogallo, pronti ad allietare con le loro strabilianti imprese un incalcolabile numero di spettatori che si rinnovava in continuazione in uno degli angoli più suggestivi del complesso: tra la casa natale del santo e quella del fratello Giuseppe. E così a fianco al monumento dedicato a don Bosco giocoliere, si sono esibiti gli artisti: tra questi vi era anche il mago Sales, un sacerdote salesiano che a partire dal nome stesso sembra assicurare di avere ereditato con particolare dovizia quel carisma dell' inventore dell' oratorio come è oggi, che lo aiutava ad avvicinare anche i ragazzi più difficili che, refrattari ad ogni sofisticato sistema pedagogico, non riuscivano però ad evitare la trappola di un sorriso. Il Mago Sales, al secolo don Silvio Mantelli nato a Novello d'Alba si è scoperto giocoliere fin dalla prima infanzia quando, seguendo i giochi di carte eseguiti da parenti ed amici di famiglia restava sempre affascinato dalla loro abilità e stupito dal risultato. Ha scoperto quindi con grande soddisfazione che la vocazione sacerdotale non pregiudicava affatto questa sua passione ma anzi nell'ambiente salesiano era quasi un segno tangibile della costante presenza del santo fondatore che per mezzo suo faceva rivivere uno dei propri carismi. Ed ora don Silvio Mantelli, già insegnante presso l'istituto dedicato a Don Michele Rua, si trova a dirigere una scuola di arti e spettacolo nella quale ampio spazio trova al prestidigitazione; è stato suo apprendista anche l' attore Arturo Brachetti che per le sue capacita di mutar rapidamente aspetto è oggi noto come il "nuovo Fregoli". Con questo sistema tutto personale di seguire le orme di don Bosco, facendo ricorso ad una doppia personalità che gli permette di trasformarsi nel Mago Sales, veste nella quale è noto in tutto il modo, don Mantelli ha trovato un modo inconsueto per divulgare il messaggio cristiano in ogni angolo del mondo. Le sue tourne per le case Salesiane lo hanno portato anche nelle lontane Filippine e Guatemala. Ma gli spettacoli del mago Sales oltre a divertire servono anche a richiamare l' attenzione sulle brutture del mondo ultima delle quali è la guerra nel Kossovo; prossimamente il mago si recherà in Albania in un campo profughi per tentare di portare non soltanto un sorriso ai piccoli rifugiati ospiti di un campo di accoglienza salesiano, ma anche concreti aiuti; a tal fine rammenta che è stato aperto un C.C.P. 37533106 intestato a "Associazione Mago Sales" sul quale fare versamenti per le iniziative in corso; l'ultima di queste è "L'adozione spirituale" consistente nel versamento di 365 mila lire, meno di un caffè a giorno è stato fatto notare, con il quale il donatore può agevolare la crescita di un bambino permettendogli di vivere nel proprio ambienteculturale.