Visitor counter, Heat Map, Conversion tracking, Search Rank

 

 

 

Print
 Alo convitto, il Mago Sales
Don Bosco a Belluno   Martedì, 05 Gennaio 1993 00:00
 
Venerdì 19 febbraio ore 17.30: «Buonasera» al triennio del tutto originale. «Presentare un mago - introduce d. Giulio - non è cosa di ordinaria amministrazione. Se il mago è prete e salesiano... beh, credo sia caso unico». Ascoltatissime le poche parole di d.Silvio Mantelli, proveniente da Torino, città della magia: ma anche terra di d. Bosco. «La vita non va solo vissuta. Quasi passivamente. Le occasioni bisogna aggredirle. Forzarle. Non solo subirle. Ma sfruttarle. Con decisione. Con furbizia. Vi può essere sotteso un progetto. E dentro, la realizzazione d'una vita!». In un contesto culturale del «tutto-dovuto», del «tutto-subito», il messaggio trova attenzione. Colpisce a fondo. «Ma che mago è mai questo salesiano?» - qualche giovane, un po' incredulo, se lo domanda. Le sfaccettature dell'incredibile prisma dai vibrantissimi colori che è d. Bosco, non cessa di affascinare. Giovannino «prestigiatore» per i suoi amici - chi non lo ricorda? -: è l'aspetto che ha letteralmente sedotto il giovane Silvio Mantelli. Vi ha trovato la vita. Pienamente realizzata. E quanto, dopo cena, i giovani costatano in questo figlio di d. Bosco che, con l'insegnamento, coniuga in forma così splendida il gioco del prestigio. Sa divertire. E... si diverte! In sala TV, dapprima increduli, i giovani s'accalcano man mano attorno a d. Silvio. Stupore, meraviglia, applausi scroscianti. Il «trucco» e gl'inevitabili «imbrogli» del prestigiatore, conquistano. Lasciano esterrefatto Stefano: le 5 carte tenute ben strette in busta sotto l'ascella, diventano... 7! Smuovono anche la durezza del volto di Andrea, il quale, quasi con ostentazione, stende disinvolto il braccio sotto la mannaia della ghigliottina; ma - miracolo! - il polso è salvo. Peccato davvero che il nostro solerte fotografo ha lasciato chissà dove la macchina. Forse manco lui credeva allo scrosciante interesse dei ragazzi. Ma fissare sulla pellicola certe espressioni (il volto «spiazzato» di Stefano, la «pietrosità» di quello di Andrea, gli occhi sbarrati di Matteo quasi a carpire i segreti, le sghignazzate di Antonio, gli occhietti furbi alla «a me non me la fai» di Fabio...), costituirebbe una galleria di ricordi d'una serata simpaticissima. Ma poi: i cerchi, le patate, le carote, i topogigi, la bacchetta magica... E un unico desiderio: poter avere il mago Sales una serata solo per noi! Con un grazie vivissimo, un fortissimo arrivederci, dunque. d. GD

Alo convitto, il Mago Sales

» Back

Copyright © 2013. Magosales.com - C.F. 97619820018 P.Iva 08860260010