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 Promessa mantenuta Vicenza è stata invasa
La Voce dei Berici   Domenica, 08 Giugno 1997 00:00
 
Resteranno nel cuore ancora per molto tempo i colori, la gioia, i volti di quasi cinquemila ragazzi (meno del previsto a causa della pioggia) che domenica 25 maggio hanno letteralmente invaso Vicenza. Avevano molto da dire, i ragazzi dell' Acr, e hanno trovato il modo migliore per farlo: scendere in piazza. La piazza è il luogo dell'incontro, delle discussioni, del confronto. Uno spazio di tutti, in cui nessuno può dire "questa è casa mia, tu non ci stai!", e in cui ciascuno può muoversi liberamente e andare incontro all'altro. E i ragazzi l'hanno fatto. Hanno contagiato tante persone fin dal loro massiccio spostamento (dai quattro luoghi in cui erano giunti al mattino fino in piazza del Signori), e poi nella stessa piazza, la più bella e la più grande della città. Qui centinaia di giovani e adulti non hanno saputo opporre resistenza e si sono fermati per ore a vivere insieme la festa. Anche questa è missionarietà, e i ragazzi ne hanno dato un esempio limpido e fresco. Quanti episodi sarebbe bello narrare, a partire dalla mattinata un po' sfortunata ma altrettanto ricca, per chi ha sfidato il tempo e qualche piccolo disagio, peraltro passeggere). Incontri, amicizie vecchie e nuove, allegria, fede sincera, fresca e liberante. Al pomeriggio, il culmine della festa. Davanti al grande palco allestito tra le due colonne veneziane, migliaia di ragazzi, provenienti da più di duecento parrocchie della diocesi, si sono uniti in un solo coro per urlare a tutta la città "Prendi al volo il mondo!". Uno slogan di mondialità sempre molto significativo, ma in questi tempi anche di più. Poi la festa con il mago Sales, con il gruppo musicale " I Walk Together" e il grande incontro con il Vescovo Pietro, che ha saputo parlare al cuore di ciascun ragazzo, con un linguaggio chiaro e diretto, non fatto solo di parole. Non è forse straordinariamente eloquente il gesto di un vescovo che si spoglia del cappotto nero e indossa la maglietta bianca Donatagli dai ragazzi? Pietro Nonis l'ha fatto, e tra i ragazzi e lui non è esistita più alcuna distanza, di nessun genere. Il Vescovo l'ha capito, e sforzarsi di trattenere la commozione non servito più. Anche questo ì avvenuto in piazza dei Signori e tanto altro ancora, difficilmente riassumibile in poche righe. Il resto verrà. Sì, perché ora ci sono migliaia di ragazzi sparsi per le nostre città e i nostri paesi che non ci stanno ad avere orizzonti troppo stretti, che non ci stanno a dividere il bianco dal nero, che non ci stanno a farsi gli affari propri a scapito del prossimo, e non staranno più zitti quando questo avverrà sotto i loro occhi. Allora, di che temere per il domani? Se Cristo Risorto è con noi, se i nostri ragazzi si lasciano plasmare da Lui e lo comunicano a tutti, se noi aiutiamo i nostri ragazzi a crescere davvero, che senso possono avere le nostre paure per il futuro? Agostino Sartori

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