Carnevale dei bambini con mago Sales |
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L'Ancora di nizza Domenica, 17 Febbraio 1991 00:00
Nizza. Domenica 10 febbraio presso l'istituto "N.S. Delle Grazie" bambini e adulti hanno potuto trascorrere un pomeriggio all'insegna della più schietta allegria salesiana.
Alle 15 si sono esibiti i ragazzi dell'Oratorio "Don Bosco" in uni gustosa rilettura della storia di Pinocchio, alternando la drammatizzazione al mimo e all'ascolto di musiche di Bennato, il tutto ben armonizzato e preparato con cura dalla sapiente regia di Angela Cagnin.
Subito dopo entrava in scena il Mago Sales, al secolo Don Silvio Mantelli, salesiano di Torino, con una lunga e brillante carriera come mago.
La sala era gremita da bambini e adulti, pronti a lasciarsi coinvolgere dalle mirabolanti esibizioni del simpatico mago, che ci ha regalato un'ora di spettacolo, suscitando le più allegre risate.
Abilissimo nei travestimenti, il Mago Sales si è presentato prima sotto le vesti dei Mago Merlino, poi via via sotto altre fogge, da quelle del mago arabo Dalialà fino al simpatico clown dei circo. La musica creava sapientemente l'atmosfera "magica" in cui si muoveva a passo di danza il bravo Mago Sales, trasformando gli oggetti con la sua bacchetta magica.
I bambini, scelti a turno fra il pubblico, collaboravano all'esecuzione dei giochi di prestigio, un po' invidiati dai loro compagni, specialmente quando il mago regalava loro i fantastici palloncini trasformati in animali o addirittura a foggia di spada con il fodero.
"Che cosa volete far sparire? - chiedeva il mago ai piccoli spettatori - Facciamo sparire le bugie, le parolacce e tutte le cose cattive. Facciamo sparire la guerra . La bravura del mago non poteva giungere a tanto, tuttavia fra lui e i ragazzi presenti si era creata una corrente di simpatia e di allegria che contagiava anche gli adulti.
Terminato lo spettacolo, ho raggiunto Don Silvio, che si stava velocemente togliendo gli abiti da clown, e gli ho chiesto: "Perché si chiama Mago Sales?". "Perchè sono un salesiano, è evidente. Ho iniziato a chiamarmi così dopo il noviziato".
"Chi le ha Insegnato a fare le magie?". " E una cosa strana; avevo iniziato prima di
andare in noviziato, ma è là (Monte Oliveto, nei pressi di Pinerolo) che ho avuto il pubblico, cioè i ragazzi. Come salesiano non ho mai avuto problemi: i ragazzi li ho sempre avuti, a differenza di altri maghi che sono bravi, ma non hanno la fortuna di avere un pubblico... così qualificato".
"Lei sa adattarsi al pubblico?".
"Ad un pubblico di grandi mi è più difficile. Dipende dall'ambiente in cui ci si trova. Prossimamente dovrò andare nel carcere di Vercelli e sto studiando come adattare lo spettacolo.
"Lei fa il mago a tempo pieno?"
'Si, prima facevo scuola, ora mi dedico al teatro, all'insegnamento delle tecniche di animazione, all'iniziazione di altri giovani alla magia, collaboro alla rivista "Mondo Erre ". Lo spettacolo lo farò ancora per un po' di tempo, poi dovrò lasciare e dedicarmi di più a queste attività ".
Ringrazio il simpatico Don Silvio, che fa un po' rivivere Don Bosco, che si era reso esperto nei giochi di prestigio e se ne serviva per attirare i ragazzi e comunicare loro il messaggio evangelico.
F.LO
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