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 Arturo Brachetti,il più grande trasformista del mondo
La Repubblica   Giovedì, 30 Settembre 2004 00:00
 
Il suo nome è Brachetti, Arturo Brachetti. Ed è l'uomo dai mille volti, avendo ormai superato per quantità di trasformazioni il famoso Fregoli. Sarà lui, il mago del trasformismo, ad aprire la stagione in abbonamento del Teatro Stabile di Torino. "L'uomo dai mille sogni", in scena da martedì 5 a domenica 10 ottobre è il nuovo spettacolo dell'artista che debutterà in prima europea, al Teatro Alfieri. Ma non saremo i primi a vederlo, perché questo allestimento, che è valso all'artista il prestigioso premio "Molière 2000" a Parigi, in soli quattro anni è stato applaudito negli Stati Uniti, in Canada, in Francia, in Svizzera, in Belgio e in Germania, da più di un milione di spettatori. Arturo Brachetti "L'uomo dai mille sogni", one man show, nasce da un'idea dello stesso artista con la collaborazione di Serge Denoncourt che ne cura anche la regia. I testi sono scritti dallo stesso Brachetti e da Arthur Kopit, la produzione è di Gilbert Rozon per Juste pur Rire di Montreal. Lo show, nella nuova edizione, riparte ora per una tournée europea e per pochissime repliche verrà rappresentato in Italia e solo a Torino. In 100 minuti di spettacolo, Brachetti interpreta 80 personaggi cambiando costume con incredibile rapidità e dando vita a legioni di personalità. Un ritorno all'infanzia, una stravaganza multimediale che combina humour, poesia, musica, magia e video in un unico collage di racconto, sorprese visive e caricature dove il surreale diventa realtà. La storia è semplice, ma toccante. Arturo, adulto, ritorna nel solaio della propria infanzia per svuotare tutto e liberarsi dei ricordi inutili. Facile a dirsi, ma non a farsi il ritrovamento della scatola dei giochi provoca un sorprendente cambiamento: lui stesso ritorna nel mondo della fantasia che credeva aver dimenticato. Diventa Spiderman, Pinocchio, vari pupazzi e persino Barbie. I ricordi provocano lo stesso divertimento ingenuo e surreale di un tempo: il nonno violinista a tre braccia, la giungla di animali fatti con la luce della luna, le marionette che prendono vita, sempre con la presenza divertita della voce della mamma che esce dalla sua borsetta rossa. Alla fine del primo tempo il solaio stesso si ripiega e diventa un'enorme scatola di giochi che ruota sul palco e di cui Arturo sembra prigioniero. II tempo sembra fermato, mentre un orologio gigantesco scandisce le metamorfosi delle stagioni. Arturo continua a ricordare il cinema di Hollywood, visto di nascosto dalla finestra del solaio nel sottostante cortile parrocchiale. Arturo si trasforma in una trentina di personaggi evocati dai film, tra cui Gene Kelly, Liza Minnelli King Kong, Frankenstein Carmen Miranda, Charlie Chaplin,per finire con Esther Williams che nuota a mezz'aria nella sua piscina. Verso la fine, ritornato nella realtà del solaio finalmente vuoto, Arturo apre la borsetta della mamma e trova delle vecchie foto,tra le quali una di lui a otto anni al Circo Orflei, vicino a FedericoFellini. La foto è co me una folgorazione e Arturo ne capisce l’ intrinseco messaggio: si può diventare grandi, adulti, ma l'importante è, come per Fellini, conservare ben vivo il bambino di otto anni e mezzo che vive nella nostra mente. La scenografia si spacca per dar posto ad un gigantesco e fantasmagorico tributo al mondo di Fellini. In ultimo resta sulla scena solo la piccola scatola di giochi e Arturo, ritrovato il suo cuore di fanciullo, magicamente vi scompare dentro felice. II costo del biglietto è di 24 €. Per informazioni e prenotazioni, biglietteria TST, piazza Carignano, 6 Torino (orario 14-19, domenica riposo). Tel. 011/517.62.46 Un torinese con fantasia E subito un ragazzo diverso Arturo Brachetti che a Torino nasce e vive un'infanzia tra la strada e l'oratorio,preferendo il teatrino al pallone. In seminario, invece di quella sacerdotale, sviluppa la sua vocazione teatrale, grazie all'incontro con Don Silvio Mantelli, giovane sacerdote che si diletta in giochi di prestigio. Arturo passa quindi l'adolescenza nel magazzino dove Don Silvio teneva le decine di giochi e libri di magia. Con qualche costume prestato e un paio di giochi magici si esibisce nel suo primo numero di trasformazioni per la festa dell'Ispettore: una strega, una cantante e un uomo in frac. Arturo ha solo 15 anni. Al Circolo Amici della Magia e, più tardi al Circolo Magico di Alberto Sitta, riceve incoraggiamenti che lo stimolano a continuare la ricerca nel campo del trasformismo, forma d'arte dimenticata dai tempi di Fregoli (1867-1936). Arturo si ingegna e riesce a produrre un "numero" di 10 minuti a sei personaggi con cambi di costume fulminei. Con questa esibizione vince il premio Bustelli e viene presentato a Parigi da Gerard Majax a Jean Marie Rivière, allora direttore artistico del Paradis Latin. Brachetti ora è il più grande attore-trasformista del mondo, capace di interpreta re in un solo spettacolo teatrale decine di personaggi diversi. Arturo è diventato famoso nel mondo proprio per questa sua straordinaria e unica abilità nel mutare costume, truccatura, voce, ma soprattutto cambiare anima in pochissimi secondi. Partito con un bagaglio di sei costumi, ora ne possiede più di 350 con un repertorio vastissimo e in continuo rinnovo. In Italia è uno delle 10 star teatrali più popolari, vincitore più volte del Biglietto d'Oro per il maggior numero di biglietti venduti nella stagione. Ad applaudirla sua Maestà Elisabetta È Nella sua carriera, teatro, televisione e cinema E’un artista poliedrico Arturo Brachetti. La sua ormai lunga carriera nel mondo dello spettacolo, è ricca di interpretazioni e di successi. Trasformista anche nelle varie figure indispensabili per un buon teatro, Arturo Brachetti oltre che attore è ideatore e regista di spettacoli suoi e di altri artisti. Il teatro è da sempre la sua casa. Tantissimi gli spettacoli a cui ha partecipato, tra questi il musical Fregoli"che gli è valso il Premio Biglietto d'Oro per maggior numero di biglietti venduti in Italia da un solo spettacolo nella stagione teatrale 94-95 (280.000). E' presentatore e star in "FlieJlac" scritto e diretto da Andrè Helier, spettacolo ricordato dagli annali del teatro tedesco come la riscoperta del "Varietè". Partecipa al Gaia di Natale per la famiglia reale inglese al Covent Garden Royal Opera House di Londra dove, alla presenza della regina Elisabetta, del Principe Carlo e Diana e la sorella della regina stessa, Margareth, si esibisce in una parodia della Traviata. Produce per il Teatro Stabile di Roma "Varietà", con la regia di Maurizio Scaparro, le coreografie Gino Landi e, tra gli interperti principali Massimo Ranieri, Marisa Merlini, Toni Ucci, Livia Romano, altri attori e un corpo di ballo di 16 ballerini. Dopo anni di teatro leggero, Brachetti va in scena con "Puck in Sogno di una notte di mezza estate" e si confronta con un grande classico di William Shakespeare, e lo fa in una versione rave. E poi i musical ",Amami Arturo"e "In Principio Arturo" scritto con Giorgio Gaber e Giampiero Aloisio, mentre con Ugo Tognazzi interpreta ,VI. Butterfly". Si confronta anche con l'opera che lo vede protagonista in "L'histoire due soldat" di Igor Strawinsky con la regia di Roberto De Simone. Il cinema lo vede protagonista in "Clementine Tango", e "Ceni Rancunes"cult-movie di Caroline Roboh, mentre in televisione è ospite fisso nelle 10 puntate di Al paradise" di Michele Guardi, con la regia di Antonello Falqui e all'estero anche nelle sit-com "Drew Care Show" e "Nikki"prodotte dalla Warner Bros di Hollywood. Firma la regia de "1 corti di, lido, Giovanni e Giacomo"e di "Le chi el Telun ", sempre con i tre comici milanesi, di "Metafisico, metà fa schifo" di e con Raul Cremona, il famoso Mago Oronzo e del nuovo concerto di Angelo Branduardi "L'infinitamente piccolo".

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