Ho parlato con il mio angelo custode |
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GrandHotel Sabato, 01 Dicembre 1990 00:00
Roma, febbraio Trasformista ed illusionista di talento eccezionale, il giovane Arturo Brachetti, lanciato da Antonello Falqui nello show televisivo «Al Paradise» e che attualmente è in tournée teatrale con la commedia «M. Butterfly» a fianco di Ugo Tognazzi, è stato il protagonista di un'avventura paranormale incredibilmente bella e poetica. «Posso affermare che gli angeli sono entità vive, presenti, reali. Il mio spirito guida, il mio angelo custode mi è infatti apparso per ben due volte. La mia storia inizia diversi anni fa, quando ragazzino studiavo nel collegio salesiano di Torino. Tra i miei insegnanti vi era anche don Silvio Mantelli, una persona molto umana, che coltivava un hobby originale: era un bravo prestigiatore! Forte fu l'amicizia che si instaurò tra di noi, tanto da spingere don Silvio a svelarmi molti segreti della sua arte. Una notte feci un sogno particolarissimo. Una luminosa figura alata si presentò come mio angelo custode dicendomi che ero destinato all'arte della prestidigitazione e invitandomi a seguire gli insegnamenti di don Silvio. Sarai
molto fortunato, vedrai, aggiunse, prima di dissolversi nel nulla», racconta Brachetti, il quale il giorno dopo rivelò quel sogno al suo amico e maestro. Quasi per incanto, all'invito di don Silvio di ripetere con lui dei giochi che prima di allora eseguiva goffamente, Arturo si rivelò inaspettatamente bravo. Fu così che decise di interrompere gli studi classici e di iscriversi al «Bartolomeo Boscolo» di Torino, un circolo magico. Raffinò a tal punto i suoi virtuosismi da vincere a Saint Vincent un concorso per giovani talenti. Arturo era molto titubante e non sapeva se partecipare o meno a quella selezione... A risolvere il suo dubbio fu un evento straordinario: l'apparizione, nel fulgore della luce diurna, del suo angelo...
«Era alto, con lunghi capelli castani e un vestito bianco. Mi incitò a partecipare a quel concorso, assicurandomi che sarebbe stato al mio fianco... Incredibilmente risultai primo in classifica! Non solo, ma quella sera stessa venni scritturato da un impresario dei Pans Latin, un prestigioso locale parigino. Così tra Montecarlo, Londra e l'Italia la mia carriera proseguì velocemente...», continua Arturo, che confida di credere nell'aldilà e nelle facoltà extrasensoriali. «Anche se, purtroppo, c'è una miriade di persone che, approfittando di conoscenze e trucchi che anche noi prestigiatori usiamo nei nostri spettacoli, afferma di essere dotata di poteri extrasensoriali. Piegare i metalli, ad esempio, non è così difficile...» Come medium Brachetti ha anche partecipato a delle sedute spiritiche. «Purtroppo senza riuscire ad identificare le entità che si erano manifestate».
C.B.
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