Tu dai una pistola (finta) a me, io do una bacchetta magica (vera) a te. Lo scambio dovrebbe essere allettante per i bambini di Napoli, anche - o forse soprattutto - se vivono nei quartieri dove purtroppo la mafia e la camorra insegnano presto come sono fatte e come si usano le armi. E infatti Mago Sales (prete che fa anche il prestigiatore, come il fondatore del suo ordine, don Bosco, e che usa quest'arte per raccogliere fondi da destinare ai missionari) ha lanciato la proposta a Scampìa e Secondigliano, due periferie di Napoli dove spesso i ragazzi vanno nelle strade a scuola di violenza: l'8 dicembre don Silvio Mantelli - il nome vero di Mago Sales - e don Luigi Ciotti, un altro sacerdote torinese che si occupa da una vita dei problemi dei giovani, riceveranno dai bambini le vecchie armi giocattolo e le sostituiranno con altrettante bacchette da «vero» mago. I simboli della morte e dell'odio scambiati con i segni della fantasia e del gioco: come se, con un magico «abracadabra», i più piccoli potessero far sparire la delinquenza e i soprusi... Lo stesso gesto sarà ripetuto in quasi mille altri punti d'Italia, in scuole parrocchie e piazze, anche per sostenere le iniziative di Mago Sales a favore della liberazione dei bambinisoldato dell'Africa: bastano infatti 200 euro per togliere le armi (vere, stavolta, e micidiali) dalle braccia di un giovanissimo guerrigliero del terzo mondo e fornirlo invece di libri e quaderni per mandarlo a scuola. Alla fine tutti i fucili in plastica e i piccoli mitra raccolti nella Penisola (se ne aspettano almeno 30 mila) verranno incollati insieme e sistemati come una specie di «anti monumento» davanti al presepio, forse l'unico scenario simbolico capace di annullare sul serio il potere della guerra tra gli uomini. Bello, no? Gli ex giocattoli rifiutati dai bambini davanti alla grotta di un Bambino che ha portato la pace.