Da anni è impegnato sul fronte della magia da palcoscenico. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente nel suo ufficio torinese, con lui abbiamo cercato di capire il senso di questo originale impegno pastorale. Quando e come è nata in lei la passione per la magia? Iniziai a fare questi giochi da un amico di famiglia che mi aveva insegnato i primi trucchi con le carte. Si trattava di un baro. Incominciai così a girare nei locali per vincere ai giochi con le carte utilizzando i trucchi imparati. Un comportamento molto scorretto che in seguito mise in crisi la mia coscienza. Decisi così di abbandonare questa attività mentre parallelamente nasceva in me la vocazione. Una volta divenuto sacerdote ho deciso di portare avanti la mia passione per il teatro orientandola verso i giovani. Lei è prima di tutto un sacerdote, come riesce a mettere la magia al servizio della catechesi? Questa è certamente la cosa più importante del mio impegno. Quando faccio spettacolo vivo il teatro come la mia parrocchia. Mi sforzo di portare avanti un'opera di apostolato sul sorriso e sulla gioia, compito che certamente possono portare avantI tuttI quanti, e che io cerco di svolgere in maniera il più possibile spontanea e genuina. In genere i miei spettacoli vengono realizzati in parrocchie e oratori, nello stesso tempo lego questa mia 'pastorale del sorriso' alla missione di raccogliere fondi per i bambini che soffrono. Attraverso i fondi raccolti per questi miei spettacoli adotto bimbi in difficoltà ed invio i soldi a determinati istituti nei quali questi bimbi sono ospiti. Attualmente ne ho quattro in giro per il mondo: uno in Cambogia, uno nelle Filippine, uno in Brasile e uno in Leshoto, vicino al Sudafrica. Lei è anche animatore di una scuola a Torino... Si dovrebbe prendere il via dal prossimo anno. Sto ora compiendo i primi passi per avere delle sovvenzioni. Presto allestiremo anche un laboratorio teatrale. Le finalità di questa scuola sono educare i giovani all' arte dello spettacolo per poterla poi diffondere in determinati centri, istituti, ospedali etc. Terminato lo spettacolo a Solbiate mi recherò negli Stati Uniti per conoscere delle esperienze di animazione che sono praticate in alcuni ospedali. Animazione negli ospedali... è questo che lei intende per magia come mezzo terapeutico? Certamente. David Copperfield fa questa esperienza in America. Si è accorto un giorno dell' effetto positivo che i suoi Spettacoli creavano nei confronti di disabili che vi assistevano. La cosa lo ha stimolato a proseguire in questa direzione ed è rinata in lui non solo la passione per la magia ma anche l'entusiasmo per la vita. Un sorriso non può ancora guarire, ma certamente dà una buona mano a stare meglio con se stessi e con gli altri». Appun tamento con il sorriso dunque per grandi e piccini a Solbiate, domenica 13 ottobre, alle ore 15.00. Marco Gatti